GENTE COME UNO

GENTE COME UNO
Argentina 2001:
c'era una volta un Paese ricco e ora non c'è più

 

 

 

Progetto Memoria del presente
a cura di Annabella Di Costanzo, Manuel Ferreira, Elena Lolli
di Manuel Ferreira e Elena Lolli
Con: Manuel Ferreira
Musiche: Mauro Buttafava
Luci: Andrea Violato
Foto tratte dalla mostra “Que se vayan todos” di Bruna Orlandi

Premio del Bando Teatrale "Crisi a parte. Raccontare la crisi finanziaria e costruire un nuovo modello di sviluppo"BANCA POPOLARE ETICA  Prima edizione – anno 2013

È dall' Argentina che, nel 2001, arrivava la notizia di uno dei più vertiginosi sconvolgimenti di uno Stato.
Stupore nel vedere un Paese così ricco di risorse ritrovarsi privato di tutto. L’ansia e la rabbia di vedere perdute le sicurezze per milioni di persone, la casa, i risparmi, il lavoro, la propria identità di persona e di popolo.
Vivere nella paura del futuro.
E’ l’Argentina, il Paese degli estremi, la punta dell’iceberg, il laboratorio degli esperimenti.
Partendo da un testimone vivente raccontiamo l’Argentina della crisi, quella della classe media, della Gente come uno, per usare un’espressione convenzionale. Quella di chi per anni ha girato la testa dall'altra parte, perdendo ogni interesse per la politica. La Gente come uno che dopo tanti anni di silenzio, è scesa in piazza, si è autorganizzata, ha occupato le banche, ha partecipato alle assemblee di quartiere, nella consapevolezza che solo uniti ci si può salvare. L’Argentina è divenuta lo specchio del nostro Paese, così lontana ma così vicina, rischio di qualcosa che già allora sentivamo come dietro l'angolo e che oggi è diventato più che mai attuale.
Gente come uno ci ha fatto riscoprire come potere leggere il nostro presente passando attraverso l'umanità, un teatro che diventa leva culturale e risveglio della propria coscienza civile, che mette insieme pubblico e privato.

NOTE DI REGIA
Elena Lolli ,Manuel Ferreira

Gente come uno è lo spettacolo che ha segnato una nuova linea di ricerca, differente rispetto a quella sviluppata fino a quel momento.
in scena un attore solo, argentino, Manuel Ferreira, da anni residente in Italia, testimone di quello scenario, avrebbe raccontato ciò che stava accadendo.

Per fare questo, ci siamo da subito scontrati con l'imbarazzo dell'intimo, della propria storia personale. E’ possibile, senza negarsi come attore, raccontare di sé, della propria esperienza, apparentemente così piccola e marginale per entrare dentro un tema così grande e complesso?

La risposta che abbiamo dato è stata quella di lavorare su un narratore che si pone come egli stesso smarrito, che dichiara le proprie contraddizioni e debolezze, che cerca un senso nelle cose che vede, negli incontri che fa. Che rinuncia a qualsiasi messaggio preordinato, proveniente da menti del giornalismo o intellettuali e recita se stesso in una dichiarata necessità di andare a vedere, di rimettere insieme i pezzi della sua memoria passata con ciò che sta accadendo davanti ai suoi occhi.

Anche il mondo di chi ha vissuto in prima persona quel dramma ha così cominciato a riempirsi dei volti di quelle persone che abbiamo incontrato e che sono diventati personaggi di una storia collettiva.

Nelle piazze di Buenos Aires risuonavano le pentole, fumo di copertoni bruciati nelle strade, migliaia di persone nelle piazze, i disoccupati insieme alle signore del Barrio Norte, classe media argentina, si guardavano per la prima volta in faccia. Si alzava un unico grido" Que se vajan todos", "Che se ne vadano tutti". Un grido che segnava il rifiuto per quella politica, per i privilegi e il potere, che avevano affossato un’intera nazione. Il nostro obiettivo era raccontare quel presente. Costruire una memoria personale, un atto individuale di ricerca di una propria identità di fronte a una situazione collettiva, di risveglio di una coscienza civile, politica. Trovare un ponte che collega la storia di un paese a quello delle persone, che mette insieme la"Gente con l'Uno"

Lo spettacolo è stato prodotto nel 2003 e ancora oggi gira in tutta Italia. Ha replicato anche in Spagna e a Buenos Aires.

Durata 60 minuti
In scena 1 attore

Web Almarose