RICETTARIO PER UN NOIR

RICETTARIO PER UN NOIR
liberamente ispirato al romanzo “Il Cadavere Impossibile” di J.P. Feinmann


di e con Annabella Di Costanzo, Manuel Ferreira, Elena Lolli
consulenza registica Claudio Orlandini
consulenza alla drammaturgia Alessandro Pozzetti
progetto musicale Mauro Buttafava
scene Stefano Zullo
costumi Martina Dimastromatteo
luci Beppe Sordi

“Egregio signor editore nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti morti, altrettante mutilazioni di quanto farò io…” Ricettario per un Noir è una Commedia nera, piena di colpi di scena, di misteri, scomparse, sotterranei labirinti. Una caustica e divertente messa in scena sul ruolo dell’artista oggi, prigioniero delle mode e del mercato come qualsiasi merce. Il protagonista è un aspirante scrittore. Per convincerlo a pubblicare il suo nuovo romanzo, ha invitato un editore importante e i suoi collaboratori in una sala teatrale. Lì gli racconterà il suo manoscritto servendosi di due attrici che “cercheranno di dargli vita e di restituirne la forza espressiva”.

E’ così che il suo romanzo comincia a prendere forma davanti ai nostri occhi.
E’ lui che tiene le redini della narrazione ora incarnandosi in uno dei suoi personaggi, ora commentandone la struttura, lo stile, parlandoci delle motivazioni che lo hanno portato a scrivere, in un dialogo continuo con un editore immaginario, fatto di momenti di delirio, di sogno, di vanità, di disperazione.
La protagonista del suo romanzo è una bambina, la piccola Anna, che dopo avere ucciso la madre viene rinchiusa in un Riformatorio disperso nella Pampa argentina, popolato di personaggi caricaturali. Qui si avvicendano fatti di sangue, di sesso, colpi di scena, momenti di amore, telenovelas: tutti quegli ingredienti che attirano il lettore e con i quali lo scrittore vorrebbe sedurre l’editore.

NOTE DI REGIA


Territorio di confine: arte e mercato
Abbiamo voluto farlo con un uno sguardo ironico, usando delle tinte acide perché fosse un grande divertissement a portarci in profondità, a chiederci come vivono oggi gli Artisti.
J. P. Feinmann, docente di filosofia, scrittore e giornalista argentino ci ha dato lo spunto con il suo romanzo “Il cadavere impossibile” pubblicato nel 93.
Un romanzo che non è solo una riuscita fusione di generi e stili diversi (l’horror insieme alla telenovela, le citazioni intellettuali insieme allo splatter..) ma è anche una critica tagliente contro l’ossessione e il bisogno di piacere a tutti i costi di quegli artisti che hanno l’ambizione di entrare nella rosa dei prescelti, ma anche se vogliamo il racconto dello smarrimento di chi viene a duri compromessi con il mercato per potere essere visibile.
Con questo spettacolo vogliamo fermarci e soffermarci a guardare, a pensare come oggi gli artisti, costretti a muoversi dentro le logiche del mercato, rischino di ritrovarsi distanti da quell’ arte fine a se stessa che avevano immaginato di realizzare all’inizio del loro percorso.
Fermarci tutti e poi guardarci e misurare la distanza che ci tiene più o meno lontani , più o meno vicini a quella purezza d’intenti che abbiamo sposato all’inizio della nostra carriera.
Quanto si riesce oggi a restare vicini alla propria visione delle cose, senza doverla alterare per potere vivere, lavorare? Quanto siamo vicini o distanti a quella idea di arte come testimonianza di cambiamenti o come innovazione nel modo di vedere, sentire, pensare.
In un mondo in cui l’arte è diventata mercato, il nostro protagonista si gioca il tutto per tutto, e si gioca cosi disperatamente da rimbalzare da sentimenti di disperazione a veri e propri deliri di onnipotenza in cui si convince di essere un artista destinato all’Olimpo della letteratura, incompreso da l mondo ma prima o poi destinato alla gloria.

Manuel Ferreira, Elena Lolli, Annabella Di Costanzo

durata 70 minuti circa
In scena 3 attori

 

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