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IL FANCIULLINO

IL FANCIULLINO

  • prodotto da Dionisi, con contributo Fondazione Comunità Milano, Comune di Milano, Fondazione Cariplo lacittaintorno, Municipio XI Milano, con il sostegno del Teatro Franco Parenti Testo e regia di Renata Ciaravino con Renato Avallone, Camilla Barbarito, Laura Pozone, Alessandro Sampaoli

    Dai 14 anni

Sono stata tre anni ai bordi pista delle balere della mia città per intervistare e guardare i vecchi ballare. Ballavano, mi parlavano d'amore, facevano le acrobazie coi doppi sensi, facevano merenda coi biscotti, civettavano, cinguettavano, si dimenavano come i tori con la banderilla conficcata nel collo. All'inizio non capivo. "Tu vuoi parlare del passato ma noi vogliamo ballare!”

Mi sono dovuta buttare in pista se volevo avere qualche speranza di capirci qualcosa. E mentre li guardavo ballare, vedevo i bambini che erano stati, con le scarpe di cartone che si scioglievano se pioveva, che giocavano con le bombe inesplose, che lavoravano già a dieci anni, che giocavano tra le macerie, che poi si sono sposati con le persone sbagliate o che per sposare quelle giuste sono scappati di casa. Corpi pieni di macchie, rughe, parrucchini e bigodini, cicatrici, dita storte per l’artrosi Che non smettono però di ballare. Un desiderio di ballare che racconta anche la nostra di vita: tutte quelle volte che, nonostante le cadute, decidiamo che non è ancora finita. “È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, ma lagrime ancora e tripudi suoi.

Noi cresciamo ed egli resta piccolo. Noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena meraviglia. Noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello.” Da questi incontri e dalle interviste è nato un testo teatrale, in cui a Capodanno, in balera, con l’aiuto di un paio di bottiglie di spumante, Sandro Marisa Vincenzo e Irma – trecento anni in quattro - raccontano le storie che hanno segnato la loro esistenza, ma anche i loro progetti per il futuro, l’amore, il sesso, la felicità. Mentre nell’aria si diffonde la musica di una vita: tanghi, mazurke, balli di gruppo, Leonard Cohen, Raul Casadei, Adriano Celentano, Cha Cha, Dean Martin… Poi è arrivato il Covid. E molte di quelle persone che ho intervistato sono andate via, un po’ uccise, svalutate, messe da parte come qualcosa che non funziona più. (È stato il nostro terrore lasciare andare via chi amavamo senza poterlo salutare. Dimenticheremo tante cose, ma questo no.) “Il fanciullino” allora diventa per noi anche un saluto. Quello che non abbiamo potuto dare quando eravamo costretti a stare chiusi in casa. A chi diceva "tanto sono vecchi, è normale che muoiano", io vorrei solo mostrargli una

foto di quel signore timido di settantotto anni che un giorno mi ha detto: "Sto cercando casa, perché ho trovato finalmente la donna della mia vita. che importa se siamo vecchi. Meglio tardi che mai." Infatti.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SU EVENTBRITE

Evento Precedente: 8 settembre
E riapparvero gli animali
Evento Successivo: 17 settembre
FAVOLE VOLANTI