IL PAESE DELL'ACQUA

IL PAESE DELL’ACQUA

di Manuel Ferreira e Elena Lolli

Con Manuel Ferreira
regia di Manuel Ferreira e Elena Lolli
progetto musicale a cura di Mauro Buttafava
allestimento scenico di Lucia Lapolla e Elena Colombo

L’acqua è la vita, la culla dentro cui veniamo generati. Per la nostra Milano l’acqua ne ha segnato la geografia. Un legame antico, anche se oggi dai segni sfumati. L’Acqua come portatrice di vita se gestita nell'interesse della collettività, amministrata ad arte, come la Cultura. Temi fondamentali della nostra era globale che ci coinvolgono come cittadini e come artisti.

Fango e terra, i resti di una casa sventrata dall’acqua,  segni di vite spazzate via, andate perdute dentro l’inesorabile flusso dell’acqua. E’ una casa fantasma. Nel tempo sospeso che avvolge quella informe carcassa, i secondi sono scanditi dal rumore di una goccia continua che cade da una vecchia lampadina rimasta accesa. In quella penombra, inaspettatamente emerge da una pozza d’acqua un uomo. Parla parole balbettanti. Racconta della sua Pierina , del  loro primo incontro, della nascita dei loro figli, della loro vita come di un grande fiume. 

Fino all'ultima visione, fatta di case semisommerse e gente sui tetti. E lui scaraventato in mezzo a un torrente di acqua e fango sotto un cielo di due o tre stelle che sembrano occhi di bambino inarcati che guardano quel disastro e si chiedono
 “Perché? “. Creato nello stile di un realismo magico che dà un effetto di sospensione nel tempo, solo alla fine scopriamo che Dante è tornato da un mondo che non è più il nostro per raccontare ai vivi  come una scelta pubblica può invertire le nostre tranquille esistenze e spezzarle per sempre. Prima che scompaia di nuovo, sul fondo appare una lettera rivolta al Presidente della Repubblica scritta da un Assessore comunale di un piccolo paese alluvionato che cerca una risposta e racconta di una gestione amministrativa come tante, pressata dalla mancanza di risorse, illusa dai programmi elettorali, chiusa tra le dinamiche di partito. L'uomo venuto dall'Acqua è Dante Cozzani e Pierina è sua moglie, una anziana coppia travolta da una ondata di fango nella loro casa nel piccolo Paese di Borghetto Vara il 25 ottobre 2011. A loro e a tutte le vittime delle frane e delle alluvioni che hanno colpito il nostro Paese in questi ultimi anni è dedicato il nostro corto teatrale. Un atto di denuncia della  cattiva gestione della terra, dell’illegalità condonata e dell’incuria. 

In una delicata orchestrazione di elementi visivi e sonori, la performance vuole proporsi come una sorta di rito urbano che, partendo dall' immagine di quella esile esistenza travolta da un fiume di acqua e fango insieme alla persona amata, vuole ricordarci il legame che unisce il singolo alla collettività, il destino personale alla nostra storia presente, vuole rafforzare quel senso comunitario che è alla base di una comune coscienza civile e che è anche uno degli obiettivi del nostro teatro.


NOTE DI REGIA
Acqua e Cultura

Nato in collaborazione con Metropolitana Milanese Spa, Il Paese dell’Acqua è  una occasione importante che vuole essere momento di incontro aperto alla cittadinanza, che trova la sua location migliore dentro lo scenario urbano. 
Volendo usare la metafora dell'acqua, una sorta di “rito urbano”, in cui specchiarci come persone e cittadini, riflettere sul nostro tempo presente, raccoglierci intorno al valore fondamentale dell'Acqua e della vita umana, per promuovere una cultura del rispetto della “cosa pubblica”.
Acqua e Cultura sono vicine. 
Il giorno in cui l’Acqua sarà monopolio di uno o proprietà di pochi
nel nostro mondo globalizzato, come gli avvenimenti attuali
ci fanno temere e che stanno modificando la geografia e la geopolitica del nostro pianeta,  anche la Cultura sarà a rischio di estinzione.  
Non potremmo più parlare di “altri mondi possibili”, i padroni dell’acqua saranno i padroni di tutto. Non ci sarà più spazio per l’Arte.
Non ci sarà più sogno.
Affinchè questo non avvenga dobbiamo tutti prendere coscienza di ciò che accade intorno a noi. E il teatro può farlo.  

Caratteristiche tecniche della Performance

La performance ha la durata di trentacinque minuti ed è ripetibile con un intervallo di un'ora, due volte ogni sera. La fruizione dipende dalla capienza del luogo scelto per la Performance.
 

 

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